Da piccolo ho sempre desiderato donare il sangue. Compiuta la maggior età, un dì mi diressi presso un centro di raccolta sangue. Effettuati i prelievi per i primi controlli, notai che il mio nome non veniva mai menzionato al contrario degli altri donatori. Poco dopo, un Dottore mi chiamò in disparte dicendomi che non potevo donare sangue perché avevo pochi globuli bianchi e non solo, per questo avrei dovuto eseguire controlli più approfonditi per scoprire la causa del problema.
Il ritorno a casa fu tremendo, in quanto mi chiedevo se avessi contratto mali terribili. Che trauma.
Di li iniziarono molteplici controlli, fui sottoposto a vari esami e a interventi molto invasivi, girai Ospedali di mezza Italia e tutti coloro che mi visitarono mi dissero che avevo ereditato geneticamente, una pesante forma di Leucopenia.
Evitato il pericolo di una malattia mortale la mia vita proseguì, lavorando, praticavo sport e mi divertivo senza dar molta importanza alla Leucopenia.
Un maledettissimo giorno, all’età di ventitre anni, a lavoro ebbi un problema, mi diressi subito in Ospedale dove fui sottoposto ad ecografia dalla quale si evinse che a livello renale avevo due masse enormi le quali mi avevano fatto collassare il rene sinistro. Eseguimmo d’urgenza una Tac la quale confermò il problema.
Io pensai: ADESSO MI OPERANO…MI TOLGONO CiO’ CHE C’è DA TOGLIERE … E POI TUTTO COME PRIMA … non fu così, da li iniziarono infinite chiamate verso tutti gli Ospedali e verso i più illustri Primari, i quali, anche se a pagamento, non mi avrebbero ricevuto non prima di svariati mesi .. Nel buio più totale ci fu un piccolo barlume, Casa Sollievo della Sofferenza accolse la mia Richiesta di aiuto, “ MI ERA VENUTO IN SOCCORSO IL MIO PADRE PIO ” ..
Il giorno 21 giugno 2007 sono stato accolto nell’Ospedale fortemente voluto da San Pio da Pietrelcina. Mi sentivo come se fossi stato chiamato da Lui, io già da tempo conoscevo in Santo Frate e tante volte a Lui mi ero affidato.
Nel Reparto di Ematologia, le prime analisi non mostravano grandi differenze dal passato, cioè, basandosi sulle vecchie diagnosi di altre strutture Ospedaliere già si sapeva che avevo la Leucopenia ma, il Primario, il Dottor Cascavilla si prese l’onere di compiere su di me il prelievo di midollo osseo.
Il giorno 25 giugno 2007alle ore 17:25, mio fratello fu messo a conoscenza prima del sottoscritto, che il mio male aveva ormai un nome ben preciso: Leucemia Linfoblastica Acuta. Necessitavo di cure immediate.
Quel giorno mio fratello mi prese sotto braccio, eravamo nel corridoio del reparto di Ematologia al terzo piano, mi portò alla finestra che affacciava sulla Chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie e sulla nostra destra si scorgeva un monte, e li disse: “ Michelangelo, la vedi quella montagna? Adesso noi siamo li ( indicando la parte bassa del monte …e aggiunse ) noi pian piano dobbiamo scalarla, hai la Leucemia, dobbiamo curarla! ”
Io, Michelangelo… No! Perché? Ma come fare e cosa fare ora? – VOLEVO MORIRE- Sapevo già a cosa andavo incontro, alla chemioterapia.
Quanti pensieri e domande occupavano la mia mente… e li… il primo Miracolo, ho trovato la forza di lottare, lo dovevo fare per la mia famiglia e soprattutto lo dovevo fare per mia madre la quale ha perso i propri genitori quando era ancora bambina.
E’ stato un brutto periodo per me, mi sentivo sporco, mi vergognavo della Leucemia, mi sentivo diverso e inferiore agli altri e li ho scoperto di avere una famiglia unica, una famiglia che mai un giorno mi ha lasciato solo, loro erano tutto per me.
A distanza di un anno dalla scoperta della Leucemia, alla mezzanotte del giorno 22 giugno 2008 mi sono state infuse le Cellule Staminali da Donatore Volontario Esterno nel Reparto di U.T.I.E. dello stesso Nosocomio. Trascorsi i quaranta giorni in camera sterile necessari per l’attecchimento completo del M.O., sono stato ospitato in Casa Ronald, dove ho trovato conforto e sicurezza io e la mia famiglia.
Il post Trapianto, tra alti e bassi è andato bene, quest’anno ho spento cinque candeline.
Adesso mi sento più maturo e ho capito che anni fa sbagliavo a sentirmi sporco, diverso e inferiore agli altri, adesso so che sono una persona speciale perché ho una famiglia speciale e persone fantastiche che continuano a credere in me, mi sento speciale perché so che dall’altra parte dell’oceano ho un nuovo fratello che con un gesto d’infinito amore mi ha donato le sue Cellule Staminali donandomi nuova vita e, inoltre mi sento così perché il mio esempio deve dar conforto e speranza alle persone che in questo momento stanno attraversando periodi difficili ..
CORAGGIO E FEDE RAGAZZI, PERCHE’ COME ME CE LA FARETE ANCHE VOI !
Locorotondo (BA) li, 06 ottobre 2013
LADDOMADA MICHELANGELO