Luca ha fatto un regalo a sua sorella quando è nata. Un pupazzo. Una topolina ballerina. Lo aveva ricevuto da Babbo Natale alla vigilia del Natale 2009 quando a seguito di una febbre fortissima e valori non brillantissimi eravamo stati in ospedale fino a sera, per flebo di Rochefin, e dimessi con la promessa che se la febbre fosse salita saremmo rientrati.
La dottoressa ci aveva permesso di tornare a casa per Luca…perché potesse stare con i suoi affetti. Quando si era aperta la porta dell’ascensore, per uscire dall’ospedale, Luca si era trovato davanti Babbo Natale. Aveva iniziato ad urlare :” Mi hai trovato!! Sei venuto per me!” così forte che il volontario travestito non sapeva cosa dire e gli aveva allungato un pacchettino che Luca alzava e mostrava a me e il padre, che stavamo piangendo nel vederlo così emozionato.
La mattina di Natale è stato il primo regalo aperto e potete immaginare la sua espressione quando ha visto che era un regalo per una bambina…ci ha pensato un po’ poi ha detto :” Mamma così pelato e con la mascherina mi sa che Babbo Natale si è confuso ma è bellissimo lo stesso!”.
È stato il suo pupazzo più caro e non a caso lo ha donato alla sorella come regalo di benvenuto.
Vi racconto tutto questo per rammentare a voi e a me chi affronterà il Natale in ospedale. Grandi e bambini ma soprattutto i volontari. Quel Babbo Natale ha rallegrato il mio bambino come neppure la dimissione aveva potuto. E ha scaldato anche il mio cuore. Perché in certi momenti un sorriso di chi amiamo e soffre vale più di tutto l’oro del mondo!
Barbara
Leggo e rileggo da questa mattina questo racconto così caldo e avvolgente…un abbraccio grande