16830536_10210013223019972_1745678055_nRicordo un pomeriggio di marzo…avevo 19 anni, ma mi sentivo una bambina sperduta.

I ragazzi di solo 2 anni in meno di me potevano avere qualcuno di caro affianco, invece io ero sola, in quella stanza fredda e triste.

Ricordo che a volte cercavo di immaginare la mia migliore amica che mi abbracciava per sentirmi meno sola, invece rimaneva in sala d’ aspetto per ore e con qualche scusa ogni tanto sgattaiolava per controllare che stessi bene e mi faceva l’ occhiolino dalla porta, poi l’ infermiera si arabbiava e la mandava via. Quel giorno pioveva molto forte, sognavo di poter godere della mia adolescenza, invece mi trovavo attaccata alla macchinetta, ogni tanto fissavo il liquido rosso che scendeva nelle mie vene, ad ogni tic di quella maledetta macchinetta mi sentivo sempre piu lontana dalla mia vita e dalla felicità. Davanti a me un signore, potevo percepire la sua tristezza dal suo respiro e dai suoi occhi, però…dopo qualche ora entra una ragazza, era malata pensavo, perchè era pelata come me. Non so come descrivere quel momento ma, per un secondo ci siamo guardate ed è stato come vedere per la prima volta…ma non vedere come le persone normali che si guardano ogni giorno, no, è stato diverso…. ho visto la sua anima… per un momento è stato come vedere me stessa e il mio dolore nei suoi occhi….come se fosse trasparente …perchè stavamo combattendo la stessa battaglia…abbiamo pianto senza parlarci e conoscerci, dopo un pò mi disse ciao sono Erika, con un tono meraviglioso…era felice perchè quel giorno era il suo ultimo giorno.

Le stavano pulendo il picc, perchè una persona a lei sconosciuta, in un qualsiasi paese del mondo, senza motivo…tempo prima aveva deciso di regalarle la vita per la seconda volta e poteva finalmente tornare a sorridere. E’ stato un momento che non mi dimenticherò mai, ancora oggi che sono passati 3 anni e il mio linfoma è in remissione, ricordo quel momento come se fosse ieri, impresso nella mia mente…di quella ragazza che con il suo sorriso e grazie a quell’ eroe chiamato DONATORE DI MIDOLLO mi ha dato la forza per combattere e tornare a sorridere.

Grazie, Giulia.

Ottobre 2020

Nonostante le sofferenze anche io mi sono meritata questo momento di felicità..È arrivato come un angelo quando mi sono ammalata e da quel momento siamo stati inseparabili … mio marito Davide

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