DONARE IL SANGUE

 

Donare il sangue è un gesto di solidarietà. Il sangue non è riproducibile in laboratorio ma è indispensabile alla vita negli interventi di primo soccorso, in chirurgia e nella cura di alcune malattie, tra le quali quelle ematologiche, e nei trapianti. La chemioterapia utilizzata per la cura delle malattie ematologiche, provoca uno stato detto di aplasia, durante il quale il midollo non è in grado di produrre cellule ematiche: è per questo che le trasfusioni sia di sangue che di piastrine sono frequenti ed indispensabili per la cura dei pazienti. In questa fase si abbassano i livelli di emoglobina nel sangue e si corrono gravi rischi emorragici. Trasfondere emazie aiuta a sentirsi meglio e a recuperare un po’ di vigore, trasfondere piastrine aiuta a prevenire e curare le emorragie che spesso sono molte e copiose. Trasfondere, in generale, fa la differenza tra stare male e sentirsi in maniera accettabile, che in queste circostanze è già abbastanza!

Donando il sangue si è sottoposti regolarmente e gratuitamente a un check-up completo. Durante la donazione viene prelevato anche un piccolo campione di sangue da esaminare, e solo se tutto va bene è possibile dare via libera e destinare la “sacca” al paziente che ne necessita. Si fa l’emocromo completo ma anche altri tipi di analisi che valutano la funzionalità epatica e renale del donatore. E naturalmente i test relativi all’epatite B e C, all’HIV e alla sifilide. Possono donare il sangue tutte le persone in buona salute, di età compresa tra i 18 e i 60 anni (per la prima donazione) e 65 per i donatori periodici, con un peso corporeo superiore ai 50 Kg. É indolore e priva di rischi (il materiale adoperato per il prelievo è sterile a garanzia del donatore e del ricevente); non provoca disturbi (il sangue prelevato viene ricostituito dall’organismo entro pochi giorni). Inoltre, dà diritto ad una giornata di riposo retribuito per i lavoratori dipendenti. Si può donare ogni 90 giorni per un massimo di 4 donazioni nell’uomo e di 2 nella donna in età fertile. Occorre recarsi la mattina e a digiuno (sono ammessi tè e caffé ma non latte né cibi solidi) in un qualsiasi ospedale della tua città che abbia un Centro Trasfusionale, e riceverai tutte le informazioni adeguate. Verrà consegnato materiale informativo sulla donazione ed un questionario da compilare e sottoscrivere; è importante rispondere con onestà e responsabilità a tutte le domande e, per quelle più complesse, un medico sarà sempre disponibile ad aiutarti nella compilazione; un infermiere effettuerà poi un piccolo prelievo (una goccia di sangue capillare dal polpastrello) per controllare i valori di emoglobina; successivamente verrà effettuata una visita medica in maniera riservata per verificare la completa idoneità alla donazione (polso, pressione arteriosa, …). Il prelievo per la donazione non dura più di 10 minuti ed è effettuato con materiale monouso, rigorosamente sterile. La quantità di sangue che si preleva è di 450 millilitri (poco più di una lattina di Coca Cola). Le donazioni di donatori periodici, volontari, anonimi, non retribuiti e consapevoli rappresentano una garanzia per la salute di chi riceve e di chi dona. Per ulteriori informazioni rivolgiti al Centro Trasfusionale più vicino alla tua zona. A donazione effettuata sarà rilasciato il certificato giustificativo di assenza lavoro.

E’ stato istituito presso il Policlinico Tor Vergata di Roma, in collaborazione con i Volontari per Policlinico Tor Vergata o.n.l.u.s, il gruppo di Donatori di Emocomponenti “Arcobaleno”. Se vuoi sostenerci donando una parte di te, sangue, piastrine, plasma, e sostenere chi lotta contro i tumori del sangue, dona per il“Gruppo Arcobaleno”.

Policlinico Tor Vergata – viale Oxford, 81 Roma  – U.O.S.D. Medicina Trasfusionale: entrando dall’ingresso principale recarsi all’ 1° corridoio a destra dopo il bar e poi la seconda porta a sinistra dopo il vano ascensori.


DONARE LE PIASTRINE

Semplice come donare il sangue, ha un solo svantaggio: dura più a lungo. Ma vale la pena farlo! Le piastrine sono gli elementi più piccoli presenti nel sangue, hanno una vita breve (circa due settimane) e hanno una funzione importante nella coagulazione del sangue. I pazienti con poche piastrine rischiano emorragie che possono determinare gravissime conseguenze. Il prelievo si esegue tramite il separatore cellulare: una macchina costituita da una centrifuga che separa il sangue. Il sangue così viene centrifugato e separato all’interno di una cintura (camera di separazione) in emazie concentrate più globuli bianchi da una parte e plasma ricco di piastrine dall’altra. Questo plasma arricchito di piastrine si accumula in una sacca particolare della camera di separazione dove viene conservato fino al momento della trasfusione; il sangue centrifugato impoverito delle piastrine, invece, viene di nuovo rimiscelato e reinfuso al donatore. La donazione dura dai 50 ai 70 minuti durante i quali il donatore rimane sdraiato su una poltrona; da un braccio, tramite un normale ago da salasso, viene prelevato il sangue da separare che viene inviato al separatore cellulare; nell’altro braccio il sangue, privato delle piastrine rientra nel circolo. Il donatore non riceve alcun danno se non quello di due punture; durante la procedura può tranquillamente ascoltare musica o chiacchierare con i medici e gli infermieri, perché la quantità di sangue che circola fuori dal suo organismo è veramente piccola: solo 130 ml di sangue, quindi solo un terzo di una normale donazione. Nel giro di poche ore il nostro midollo riproduce le piastrine prelevate. Il nostro midollo ha delle potenzialità elevatissime e può produrre quantità molto maggiori di piastrine di quelle che normalmente produce, senza danni per l’organismo. Non c’è alcuna possibilità di infettarsi donando le piastrine perché il sangue viene a contatto solo con un kit di plastica monouso (un’insieme di sacche e tubicini) che viene eliminato a fine procedura. Nessuno si è mai infettato donando le piastrine o il sangue. La legge italiana permette al donatore di donare le piastrine solo sei volte in un anno. Tra una donazione di piastrine e una di sangue deve trascorrere almeno un mese così come tra una donazione di sangue e una di piastrine. Come per la donazione di sangue si consiglia di non svolgere lavori pesanti o pericolosi (per esempio si può studiare, passeggiare, giocare, senza alcun rischio, ma non si può praticare la pesca subacquea, salire su impalcature, ecc.). La diffusione di terapie come il trapianto di midollo nei pazienti affetti da leucemia acuta o talassemia, richiedono oggi un numero sempre maggiore di questo prezioso emocomponente. Per ulteriori informazioni rivolgiti al Centro Trasfusionale più vicino alla tua zona. A donazione effettuata sarà rilasciato il certificato giustificativo di assenza lavoro.


DONARE I GLOBULI BIANCHI

I globuli bianchi sono cellule che svolgono la funzione di difesa dell’organismo. In particolare il loro compito è di distruggere i germi e le sostanze estranee penetrate nell’organismo e presiedere alla formazione di anticorpi. Oggi questo tipo di donazione è raramente richiesta, ma può rendersi indispensabile per il trattamento di gravi setticemie resistenti ad ogni terapia antibiotica. Si attua in Servizi e Centri attrezzati con “separatori cellulari” fino ad un massimo di sei volte all’anno, senza alcun danno per il donatore. I requisiti per donare solo leucociti è simile alla donazione di piastrine (il test consiste nella valutazione delle vene del donatore e in un piccolo prelievo di sangue per analisi di routine). Gli esami sul prelievo necessitano di un giorno di laboratorio, dopodiché sarà il centro trasfusionale a contattare i volontari ritenuti idonei alla donazione. La donazione vera e propria consiste nel prelievo di sangue dal donatore e nella contestuale reinfusione al donatore stesso dopo esser stato privato di parte dei globuli bianchi. I globuli bianchi hanno una durata di poche ore dal loro prelievo (poi non sono più utilizzabili) pertanto non esistono banche che possiedono scorte degli stessi e la trasfusione al paziente che ne necessita avviene immediatamente dopo della donazione effettuata Per ulteriori informazioni rivolgiti al Centro Trasfusionale più vicino alla tua zona. A donazione effettuata sarà rilasciato il certificato giustificativo di assenza lavoro

 


 

 

DONARE IL PLASMA

Il plasma è la parte liquida del sangue che trasporta globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Il plasma, o meglio le sue frazioni, sono indispensabili per curare molte malattie, l’albumina, ad esempio, viene usata per pazienti con gravi malattie al fegato; i fattori della coagulazione per i pazienti affetti da emofilia; le gammaglobuline per prevenire o curare diverse malattie infettive. La plasmaferesi da donatore si esegue con un’apparecchiatura filtrante che trattiene il plasma e reinfonde le cellule. Non viene mai in contatto con sangue di altra origine o con materiale potenzialmente infetto. NON C’È’ ALCUN RISCHIO DI TRASMISSIONE DI AGENTI PATOGENI VIRALI O BATTERICI! Il limite massimo indicato dalla legge è fissato in 600 ml per ogni seduta, con intervalli di almeno un mese tra una plasmaferesi e l’altra. La donazione non comporta alcun tipo di disturbo, infatti il plasma viene reintegrato in brevissimo tempo da poche ore a pochi giorni. Possono donare il plasma tutti gli uomini e le donne di età compresa tra i 18 e i 60 anni (55 se è la prima donazione), di peso corporeo di almeno 47/48 Kg, può farlo anche chi ha valori di emoglobina non sufficienti per la donazione tradizionale e chi è portatore sano di anemia mediterranea purché sia in buona salute e abbia delle buone vene. La donazione del plasma dura circa trenta minuti, come la donazione di sangue, si pratica con materiale sempre nuovo e perfettamente sterile. II donatore non viene mai in contatto con sangue di altra origine o con materiale potenzialmente infetto. Per ulteriori informazioni rivolgiti al Centro Trasfusionale più vicino alla tua zona. A donazione effettuata sarà rilasciato il certificato giustificativo di assenza lavoro.


 

 

DONARE IL CORDONE OMBELICALE

Ogni nuova vita che nasce potrebbe significare la guarigione di un malato di patologie molto gravi che necessita di trapianto di midollo osseo.

Quando la vita ti regala la gioia di un figlio, tutto il resto non conta, eppure il tuo cordone ombelicale potrebbe servire ad un altro bambino malato di leucemia, e salvargli così la Vita. Il sangue del cordone ombelicale, infatti, contiene moltissime cellule staminali che opportunamente infuse al malato possono dar vita ad un nuovo midollo “pulito e funzionante”. Sappiamo che oggi la donazione del cordone non è di semplice attuazione (bisogna partorire in ospedali attrezzati ed in orari in cui è presente il personale addetto alla conservazione). Per donare il sangue del cordone ombelicale è necessario essere in buone condizioni di salute, in modo tale da minimizzare il rischio di trasmettere malattie al ricevente. Come per le donazioni di sangue, esistono condizioni cliniche e comportamenti a rischio che ne precludono l’effettuazione. Per maggiori informazioni visita il sito dell’Associazione Donatrici Italiane Cordone Ombelicale www.adisco.it

 


DONARE IL MIDOLLO OSSEO

Spesso per chi si ammala di forme gravi di leucemia, mieloma o linfoma, l’unica speranza di guarigione è quella di effettuare il trapianto del midollo osseo. Per alcune forme di  malattie ematologiche è possibile ricorrere al trapianto autologo, ossia ad un trapianto effettuato con le cellule staminali prelevate dal malato in prima persona, ripulite dagli eventuali residui di malattia e reinfuse.

Qualora l’auto-trapianto non fosse indicato, la prima ricerca di donatori compatibili si effettuerebbe tra i fratelli ed i genitori del malato. Molti malati, però, non dispongono di parenti compatibili. La probabilità di avere un donatore familiare compatibile è del 30% e per questo la ricerca deve necessariamente uscire dal contesto familiare. In tal caso il donatore ad hoc viene ricercato nelle banche dati internazionali di donatori.

Poichè è molto difficile trovare un estraneo compatibile, più persone decidono di iscriversi nelle liste dei donatori, maggiori sono le possibilità di reperimento e, quindi, di guarigione.

Per maggiori e più precise informazioni riguardanti la donazione di midollo osseo, vi rimandiamo al sito dell’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) www.admo.it

Donare il proprio midollo osseo a un familiare è un DOVERE, donarlo a un perfetto sconosciuto è un PURO ATTO D’AMORE

www.arcobalenodellasperanza.net info@arcobalenodellasperanza.net

 


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