Il 21 giugno 2011 un ragazzo israeliano di 23 anni era in ospedale per donare il suo midollo risultato compatibile con una persona a Lui sconosciuta, non sapeva probabilmente che in tale data si festeggiava anche la giornata mondiale per la lotta contro le leucemie, non sapeva a chi quella parte di sé avrebbe salvato la vita!
In un altro letto di ospedale una donna in completa aplasia attendeva l’indomani che un aereo con un Angelo atterrasse per consegnare il più prezioso dei doni che in quel momento una persona poteva farle. Quella donna aveva scelto quella data perché era il primo giorno d’estate e doveva essere l’inizio di una nuova stagione, era anche San Luigi il nome del suo papà e sperava che portasse fortuna, ecco quel ragazzo pur non conoscendola decise di accontentarla anche facendole scegliere il giorno che diventò (il suo giorno)!
L’indomani quel 22 giugno 2011 alle 16,35 nella stanza numero 7 entrarono i medici con una sacca di staminali che per quella donna era l’unica scelta di sopravvivenza, il cuore batteva forte pur non avendo la forza di aprire gli occhi, la paura che in quel momento quella sacca durante la fase di aggancio con il catetere venoso finisse a terra e sfumasse il sogno era terribile. Dopo circa due ore ed infusione terminata un sospiro liberatorio e la speranza iniziava a prendere il sopravvento.
I giorni passavano e tutti insieme sono diventati 4 anni, quella donna sono io e non c’è giorno che io non pensi a quel ragazzo e a quello che mi ha regalato. La mia vita prosegue pur con qualche inciampo ma poteva avere un finale drammatico. Questa testimonianza proprio in questa giornata per infondere coraggio a chi sta o dovrà affrontare questa battaglia, a chi può o potrà scegliere di diventare donatore e forse far rivivere un’altra persona che in ogni momento porterà nel proprio cuore .
Domani sarò in quell’ospedale, incontrerò il mio amatissimo dottore ma sarà per un semplice controllo, guarderò lassù in quel 7 piano e in quella stanza numero 7 rivivendo l’attimo durato due mesi, da quella finestra la vita aveva un’altra dimensione, le date dei controlli sono diventate come una gita per me e leggo nei volti durante le attese le stesse speranze che vivevo io, voglio trasmettere positività perché la malattia si può superare, non voglio dimenticare perché attraverso quella sofferenza non sarei la persona che sono diventata ora!
Claudia