La giornata si preannuncia denza, alle 9.20 avevo la collega triste che vuol darmi coraggio,
il collega anziano che mi comunica che troppe persone vogliono coprire la mia assenza dirigenziale,
l’altro collega anziano che mi suggerisce di lasciar perdere quel cliente, come se i clienti si scegliessero,
un paio di colleghi giovani che non possono fare le attività perché ne hanno già troppe,
il cliente di cui sopra che rompe i quelli saltando tutte le procedure.
Ho deciso, mi faccio la doccia, tu dirai, mbè?
Fare una doccia qui non è molto diverso da lanciare lo shuttle:
1. Concordare con il Vicino l’accesso esclusivo al bagno per il tempo necessario
2. Convincere una infermiera a perdere 15-20 minuti del suo tempo a tirare su lo scafandro a protezione di buchi e aghi vari
3. convincere la seconda infermiera ad assistere la prima
(gli occhi alla bambi aiutano sempre)
4. Convincere la doccia a far uscire un po’ di acqua calda
5. Limitare le perdite dal tubo per permettere un minimo di pressione
6. Training autogeno per accumulare abbastanza ossigeno per le apnee da immersione totale
7. Doccia, ma veloce che l’acqua è un pò fredda e se ti raffreddi poi ci lasci le penne
8. Asciugatura rapida ma profonda della cute
9. Asciugatura a temperature da forno della chioma, con relativo ciuffo alla elvis incontrollabile
10. Taglio dello scafandro
Il tutto ti spossa, ormai l’ossigeno al cervello viaggia a sensi alternati, prima l’emisfero destro poi il sinistro, per non parlare dell’assoluto snobbismo dell’apparato circolatorio rispetto agli arti, intorpiditi come non mai.
E mi sono giocato la mattinata:
Marco
Marco, questo racconto mi fa ritornare alla mente alcune cose, chissà come mai!? Una semplicissima doccia, in un momento di ricovero diventa la cosa più complicata, tanto da fartene passare la voglia, anche perchè poi ti viene la paura che se prendi freddo poi ti può venire la polmonite, poi mettici tutte le cose che hai detto, in più tanta stanchezza e altro… Una semplicissima doccia…
Quando andrai a casa te ne farai una che durerà un’ora 🙂
Approposito, quando ti mandano a casa?