Fin da ragazzina mi sono sempre detta :
“il giorno che andrò a Lourdes sarà per un’occasione particolare, non sarà per chiedere ma per ringraziare, il mio viaggio non sarà seduta comodamente su un’aereo, ma sul treno bianco, tra i malati per aiutarli, confortarli e lenire loro il dolore e il senso di solitudine.
Bhè che dire, la vita è strana e delle volte gioca strani scherzi.
Gli anni sono passati, la mia vita è stata meravigliosa, ho studiato, ho trovato un bravo ragazzo, un buon lavoro e dopo 14 anni di fidanzamento mi sono sposata, come tante ragazze avevo in testa sogni e progetti….. tutto sembrava perfetto ….. ma come sempre per tutte le cose belle c’è sempre una fine.
Così è arrivato il famigerato 2011, un anno tosto, un anno che sgomitando ha cercato di imporsi, di avere la meglio, così ha avuto inizio la mia famosa battaglia …. ho lottato, non ho mollato, mi sono aggrappata con le unghie e con i denti al ricordo della mia vita. E’ stato a quel punto che ho promesso, in uno dei momenti veramente difficili, ho affidato la mia vita alla Madonna promettendo che un giorno, in qualche modo, sarei arrivata ai suoi piedi per ringraziarla.
Ed eccoci, l’anno 2012 la mia promessa si è concretizzata. Ho prenotato due giorni a Lourdes per il mese di aprile ma un susseguirsi di strane telefonate ha modificato il mio viaggio, non più due giorni ad aprile ma ben 5 giorni a maggio (mese mariano) prendere o lasciare.
Sgomenta e un pò proccupata per la durata del soggiorno ho accettato pensando :
” forse è proprio la Madonna che mi guida!
forse due giorni non bastano, mi vuole ai suoi piedi per più tempo”…..
Una settimana prima della partenza, in una fresca serata, ho incontrato Maria Stella Marchetti e con Susanna e Gianna dopo una pizza tra una risata e l’altra, abbiamo partecipato alla prima del torneo in ricordo di un caro amico, una persona speciale, un gran guerriero Andrea Saleggia. Proprio in quell’occasione Maria Stella mi ha consegnato il tesserino di socio dell’Arcobaleno, l’ho subito appuntato sul lato sinistro del mio petto proprio sopra il cuore e ho promesso a me stessa e al Presidente che lo avrei portato nel mio viaggio, in nome di tutti, presenti e non.
E così è stato, perchè come dico sempre ogni promessa è un debito.
Arrivata a Fiumicino con il mio bel tesserino in mostra, ma stanca tanto da non riuscire neanche a sostenere la fila al check – in, sono riuscita a prendere quel volo (visto che il viaggio in treno non era proprio possibile), che in un’ora e trenta minuti mi ha catapultata nel fantastico mondo di Lourdes.
All’arrivo dopo il pranzo e un riposino in camera, con mamma abbiamo partecipato alla messa nel santuario e poi dritte come treni siamo corse (nel vero senso della parola) verso la Grotta.
Finalmente ero lì, ho toccato il muro bagnato, mi sono messa in fila, ho fatto la prima curvetta, sono passata sotto la Grotta ed è proprio in quel momento che alzando gli occhi mi sono trovata davanti la Madonna, la promessa era stata mantenuta, finalmente ero giunta ai suoi piedi.
Una strana sensazione ha invaso la mia mente, non credevo ai miei occhi, tanta era l’emozione che a stento riuscivo a crederci, malgrado avessi tanta voglia di piangere e sfogarmi neanche una lacrima ha solcato il mio viso, provavo solo una grande felicità, non sò quante ore sono rimasta lì sotto non riuscivo a staccarmi, mi sembrava di stare in una favola.
I giorni sono passati tra alti e bassi, alternavo momenti di debolezza a momenti di forza impressionante, una forza che io stessa non ero in grado di spiegare.
Così è arrivata la sera della fiaccolata, mentre tutti si dirigevano verso il santuario, io me ne stavo sdraiata sul letto, non avevo forze e l’idea di arrivare fin laggiù mi faceva sentire male …. poi ho pensato all’ospedale, a quanti stavano rinchiusi nell’acquario, a quanti avrebbero voluto essere al mio posto …. ho stretto i denti ho guardato mamma e ho detto :-
MAMMA ANDIAMO.
Armata di pazienza e forza di volontà pensando che ero lì non solo per me stessa ma anche per tutti gli altri, sono arrivata al piazzale, ho acceso la mia fiaccola e mi sono seduta su una panchina, il cielo era al tramonto … un misto tra il celeste e l’amaranto, quei colori hanno riportato alla mente il ricordo di due splendide persone, Lucia e Livio Piersanti un ragazzo, “un’artista” che nel corso della sua battaglia ha riempito bianche tele di sensazioni fatte di colori… come dimenticare? …..
La fiaccolata era meravigliosa, non avevo mai visto niente di più bello, intorno a me solo silenzio, preghiere, una folla composta e festante il tramonto lasciava il posto al buio della notte, ma il buio non poteva avere la meglio perchè c’erano le fiaccole ad illuminare tutto e quando una si spegneva creando una macchia scura il vicino era pronto ad offrire la sua fiamma per riaccenderla.
E’ stata una cosa meravigliosa, una sensazione non descrivibile con le parole sono quegli attimi che possono essere solo vissuti e vagamente raccontati. Il ricordo di quella sera mi ha permesso di addormentarmi dolcemente con un gran senso di pace e speranza nel cuore.
Il penultimo giorno ero nella mia camera, con mamma ci stavamo preparando per andare come di consuetudine alla Grotta, guardando il cielo ho visto un pò di nuvole così ho detto alla mia mammina di prendere gli ombrelli. E allora dai su per la salitella tra un negozietto e l’altro, siamo passate davanti al santuario, poi davanti alle fontanelle e finalmente alla Grotta. Prima di prendere posto sulla panchina sono passata sotto i piedi della Madonna con dei ceri, perchè un’altro mio desiderio era accenderne uno per tutti i malati, i membri del gruppo “Lotta alla Leucemia, Linfoma, Mieloma, regala una speranza” e i membri dell’Arcobaleno, poi con tutta calma ci siamo sedute al cospetto della Madonna.
Cominciavo le mie preghiere mentre il cielo si faceva sempre più cupo e le nuvole sempre più compatte e gonfie di acqua…. 1, 2, 3 minuti e giù un temporale con i fiocchi (tuoni e fulmini inclusi) , la gente andava via chi di qua chi di là, ma io, il mio tesserino di rappresentanza e la mia mamma non ci siamo spostate di un millimetro ci siamo strette per scaldarci, eravamo coperte solo dai due famosi ombrellini…. L’acqua continuava a scendere io avevo jans e scarpe completamente zuppi, ero stanca, avevo paura dei fulmini e sentivo freddo…. è stato a quel punto che esausta e anche un pò arrabbiata ho alzato gli occhi verso la Madonna e ho detto:-
“cos’è questa un’altra prova? come, io faccio i salti mortali per venire da te e tu permetti questo? tanto anche se sono zuppa e sento freddo non mi alzo da qui, sono stanca e giù di morale, io accetto tutto Madonna mia ma almeno dammi un segno di speranza perchè così non ce la faccio più”
quando si dice ” CHIEDI E TI SARA’ DATO” 1, 2, 3 minuti e la pioggia ha smesso di scendere, come per magia alla mia destra un caldo sole si faceva spazio tra le nuvole, e alla mia sinistra (lato del cuore) ……………………………………
l’ARCOBALENO
un’arcobaleno grandissimo e stranissimo …. non il classico alto e arcuato ma basso, vicino … era un’arcobaleno tridimensionale, non credevo ai miei occhi, non era possibile, non avevo mai visto nulla del genere, ho guardato la Madonna ma senza riuscire a dire una sola parola le ho fatto solo un grandissimo sorriso in segno di complicità.
Ho provato a scattare qualche foto ma la macchinetta non ha dato buoni risultati, non importa quel momento è immortalato nel mio cuore. Ho mandato subito un sms a Maria Stella perchè scrivesse al gruppo quanto era successo, perchè tutti credessero e vedessero una speranza in quel segno.
Io auguro con tutto il cuore ad ognuno di voi un viaggio come il mio, spero che ognuno di voi un giorno possa raccontarci qualcosa di bello, di particolare e di indelebile….. io non punto al miracolo, sarebbe pretendere troppo, ma la SPERANZA di un miracolo non me la può togliere nessuno.
Vorrà dire che a prescindere da come andranno le cose io continuerò, continuerò a chiedere perchè quando “HO CHIESTO MI E’ STATO DATO”.
Anna Pani
Grazie Anna, ti giuro che se dovessi scrivere questo commento su un foglio con una penna stilografica…non riusciresti a leggere nulla perchè le lacrime confonderebbero le parole. Ti basti leggere e capire cosa intendo dire con il mio GRAZIE.
P.S. mentre tu comunicavi a Stella dell’Arcobaleno, eravamo in tanti a vederlo attraverso il tuo cuore.
Carissima Anna, hai riacceso vecchi ricordi che dopo anni si erano affievoliti, ti ringrazio per avermi raccontato le tue sensazioni che, in modo diverso, ho provato anch’io,ma come dici tu :la SPERANZA di un miracolo non me la può togliere nessuno,spero che in molti che hanno bisogno raccolgano le tue sensazioni e la tua forza di volonta’, Ciao mario.
Anna io l’ho capito dal primo momento ch ti ho conosciuta che sei una ragazza formidabile anzi direi speciale…la tua forza interiore,la tua energia vitale è incredibile e ti farà cogliere sempre il meglio dalla vita quindi non mollarla mai!!!
Grazie di cuore…grazie di tutto perchè riesci sempre a trasmettere grandi emozioni e quindi a farmi emozionare con le tue parole e sai perchè? Perchè le scrivi col cuore…con il tuo grande cuore!!!
Sai, quella sera a mangiare la pizza e poi al torneo, sono stata benissimo anch’io e approfitto per dirti che dobbiamo organizzare al più presto un’altra serata in allegria insieme 😉
Un abbraccio stretto stretto
Quando mi avevi raccontato di questo viaggio, ma soprattutto quando mi avevi detto che avresti portato l’arcobaleno a Lourdes, pensavo a noi nei tuoi pensieri, ma non di certo ad un arcobaleno vero e proprio 🙂
Ci avevi chiesto di unirti a te nella preghiera alle ore 18 quando iniziava il Santo Rosario, io e tanti altri lo abbiamo fatto, seguendo le immagini in diretta in televisione; poi quando ho ricevuto il tuo messaggio bè Anna, non capivo più nulla, perché quello che hai vissuto tu, lo avevo vissuto anche io, un segno, un segno di speranza, e puoi capire la gioia. Poi quando ho visto le foto dove c’eri tu che ci hai rappresentato alla grande con quel tesserino e quell’arcobaleno, hai regalato una speranza in più…
Grazie di tutto
Uniti Si Vince 🙂