Mia madre diceva che le croci vengono date a chi le può sopportare, certo che nella mia famiglia le croci da portare non sono mancate, la malattia è stata la nostra compagna. nel 98 mia madre muore di cancro, a mio padre a luglio del 2000 viene ricoverato e gli diagnosticano il parkison a mio fratello il mese dopo viene fatta la stessa diagnosi di mia madre, cancro, proprio a lui che era già gravemente malato dalla nascita. poteva andare peggio?????? SI a marzo del 2001 mi sentivo un pò giù ma lo attribuivo allo stress. il mio medico mi fa fare delle analisi, anemia, ferro vitamine e ripeto le analisi, il medico che sospetta subito la leucemia non ha il coraggio di dirmelo, sapendo quello che avevo passato con la mia famiglia nei mesi precedenti. mio marito è il primo a sapere, inizio a sentire strane telefonate con il medico, mi dicono che forse è meglio che faccio una visita da Mandelli perchè potevo avere un’infezione midollare. avevo 32 anni, il 22 marzo 2001 vado a Roma via Benevento. analisi e biopsia del midollo. la dottoressa disse: ” signora c’è un problema, la ricoveriamo immediatamente, non può tornare a casa, signora mi ha capito” da quel momento sono caduta in uno stato di scok ricordo che la dott.ssa continuava a chiamarmi, io seduta, immobile non riuscivo ne a muovermi ne a parlare, mio marito vicino che mi parlava, parlava, parla. io riuscivo solo a pensare ai miei figli, sarebbero rimasti orfani, avrebbero perso la mamma. quanto tempo sono rimasta in quello stato non lo ricordo, ricordo solo che mio marito mi disse.” dai che passerà anche questa ce la faremo”. guardo la dott.ssa che nel frattempo aveva chiamato altri medici, con un bicchiere in mano, gocce calmanti, mi parlarono un po tutti per tranquillizzarmi . riuscì solo a dire ” voglio andare a casa devo, vedere i miei figli, se mi ricovero tra quanto tempo potrò rivederli???” tornai a casa, ricordo ancora la faccia di mia sorella. preparai la valigia e salutai i bambini, tornai a Roma. quanto ho pianto quella notte. la mattina iniziano tutti gli accertamenti, mi fecero lastre, analisi…………….io mi sentivo svuotata da ogni energia non riuscivo a scuotermi da quello stato e la cosa che avrei voluto di più in quel momento era l’abbraccio di mia madre. i primi2 giorni passarono così, poi un pomeriggio arrivò una dott.ssa e per la prima volta mi venne detta la parola LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA, dovevo iniziare la chemio, panico, poi stranamente mi viene una tranquillità che non so spiegarmi. i capelli? non è stato un trauma sinceramente, prima li ho tagliati corti poi dopo qualche giorno ho detto a mio marito di rasarmi la testa e stranamente ho iniziato a trovare il lato comico di tutto. inizio i primi 10 giorni la preparazione con ONCOCARBITE compresse, 10 giorni chemio in flebo ad infusione continua 24/24 ore. non è stato così terribile come pensavo gli effetti collaterali sono stati sopportabili, febbre, vomito ecc. anche quando ho dovuto fare la morfina per la gola ho trovato il lato comico. faccio tutti i successivi cicli e non avendo un donatore compatibile mi prepararono per l’autotrapianto che feci ad agosto del 2001. quando stavo male per le chemio io mi concentravo sulla guarigione se un giorno stavo male mi dicevo che se i bambini potevano sopportare le chemio per me doveva essere una passeggiata. e sapete nel periodo che sono stata in ospedale mi sono fatte tante risate con la mia compagna di stanza, ricordo un giorno che la mia amica visto che il cortisone le aveva fatto venire un po di peluria sul viso decise di prendere le pinzette e inizio a strapparseli, dopo un’ora che strappava peli, passò il primario che la vide come paolina bonaparte, distesa sul letto le gambe accavallate con lo specchio e le pinzette, TRAGEDIA………………. oddio quanto abbiamo riso e quel giorno che facevamo la sfilata dei foular o quando ci facevamo BELLE, ridevamo di tutto anche quando stavamo un pò acciaccate lei mi diceva ” tesò sei viva? guarda che se crepi mi fai inca…..re”.
ogni tanto dico a mio marito ” amore, pensa che potevi essere vedovo già da qualche anno, come avresti fatto senza di me ? certo che sei stato proprio fortunato ahahahhahah”.
questa è la mia storia, ho pianto tanto, ho riso, ho lottato non mi sono arresa, passata la prima fase di stordimento mi sono rimboccata le maniche, la vittoria doveva essere la mia.
Si può guarire, si deve guarire, e ricordate che tutto quello che si deve sopportare serve per la guarigione, se un giorno a qualcuno sembrerà di essere arrivato alla fine perchè sta troppo male , non è così passerà, un’ora dopo l’altra, un giorno dopo l’altro un anno dopo l’altro.
Un bacio a tutti. Katia.
4 commenti
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Ciao katia, di ostacoli ne hai avuti tanti, una vita un pò impegnata diciamo 🙂 ma tu sei riuscita a vincere, a non mollare, e a raggiungere il traguardo, così hai potuto, e potrai vedere, i tuoi figli crescere.
Hai ragione quando scrivi, che passerà, ma ci vuole tempo, giorno dopo giorno, quindi non bisogna soraggiarsi.
Un abbraccio 🙂
mamma mia che storia………….sono commossa!!!!!
Sentirsi dire una cosa del genere toglie il fiato avere dei bambini a casa poi………….brava Katia la tua autoironia ti ha aiutato e la tua testimonianza servirà a chi in questo momento soffre……….leggendola sarà invogliata a combattere e a non arrendersi!!!!!
Buona vita Katia……….. auguro a te e alla tua famiglia tutto il bene di questo mondo!!!!!
Milly
Ciao Katia. Quante analogie……….. io avevo 56 anni quando mi hanno diagnosticato LAM M1, venivo da diverse gravi vicissitudini riguardanti mio suocero e mia mamma, avevo dato la maturità l’anno prima, mia figlia si era sposata da qualche mese, carichi fisici ed emotivi che portano in crisi le tue difese, vulnerabile al black-out. Perchè dicono che sia proprio in tipo di corto circuito che avviene nel DNA a generare la malattia. E così, terrore………. Poi grazie a Dio si riesce a razionalizzare e capire che dobbiamo reagire, per noi, per chi ci aspetta a casa, perchè ancora dobbiamo fare tante cose e qualcuno ha bisogno di noi. Sembra impossibile, hai ragione: anch’io nonostante tutto ho trascorso tanto tempo con le mie compagne, con 2-3 in particolare, e siamo riuscite a divertirci: un giorno la mia compagna ebbe una crisi e fu portata in rianimazione; quando tornò dopo 2 giorni, mi ricordò che la sera dovevamo vedere una certa trasmissione in televisione. Le risposi:”sei voluta andare in rianimazione? La trasmissione era ieri sera, ormai te la sei persa…….” Detta così sembra cinico, ma ci abbiamo riso su tutte e due. E ci divertivamo quando io mi annodavo con il filo della flebo, quando stavo seduta ore sugli occhiali e poi gli davo un’addrizzatina e me li rimettevo……… ci bastava veramente poco……
Sono passati 4 anni e 9 mesi dal trapianto, sono diventata nonna, ho tutta l’intenzione di vedere crescere mia nipote, ho iniziato il volontariato presso il day hospital di ematologia con AIL per il sostegno alle persone in terapia. Mi sono impegnata in diverse cose, sono responsabile di un Gruppo di Donatori di Sangue, vorrei fare…….. vorrei fare…….
Cosa ho trascorso è un ricordo bello, nonostante tutto, ho conosciuto tante belle persone che non ci sono più, le ricordo tutte con nostalgia e tanto affetto, ma non voglio essere triste. Ho messo sul tavolo un gran vaso di fiori ed ognuno è una di loro.
Ti auguro tutto il bene del mondo, a te ai tuoi figli ed alla tua famiglia, continuiamo sempre a camminare con serenità e fermezza, è la strada giusta.
Ti abbraccio, facciamo come una zia……… AVANTI MIEI PRODI!!!!!!
Daniela
RESISTERE RESISTERE RESISTERE, COMBATTERE COMBATTERE COMBATTERE,VINCERE VINCERE VINCERE…………………….SCONFIGGIAMO IL BASTARDO CHE CI HA ATTACCATI.
(anche io da due anni combatto contro un linfoma)