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Ciao mi chiamo Natascia ho 19 anni compiuti il 2 gennaio e un anno fa precisamente il 3 dicembre 2008 è iniziata la mia odissea…ma ora vi racconto dal principio…a luglio avevo dei rigonfiamenti vicino il collo ma non capivo bene cosa fossero…però ad agosto si erano riassorbiti a settembre invece mi sn tornati e più grandi e il collo mi faceva male poi ero sempre stanca e durante un controllo il 24 novembre il dottore mi ha detto che ero da operare cioè mi dovevano fare una biopsia per verificare l’entità del linfonodo…il 27 mi operano e già capiscono che si tratta di un linfoma ma non sanno di che tipo…il 28 fortunatamente mi dimettono quando sono tornata a togliere i punti i dottori già sapevano ma hanno aspettato che fosse l’oncologo a dirmi ciò che avevo e loro sono stati sul vago e mi hanno solo detto di essere forte che dovevo stringere i denti perchè si vedeva che ero e sono una ragazza forte…il 3 dicembre sono stata convocata in ospedale è stato il giorno più brutto di tutta la mia vita se ci ripenso ancora ora che scrivo mi viene da piangere…mi recai in ospedale con la mia mamma e il mio papà avevo solo 17 anni il mese dopo ne avrei fatti 18 il dottore mi chiama nel suo studio con un’infermiera e mi dice che ho un linfoma di hodgkin io li guardavo perplessa non capivo o meglio non volevo capire…poi quella parola devi fare la chemioterapia una parola che ti spacca in due le lacrime iniziano a scorrere sul viso immaginare la perdita dei capelli lo stare male l’essere attaccata a una flebo non sapere cosa sarà della tua vita se supererai o se sarai destinata a non farcela vedere tutti i tuoi sogni e i tuoi piani andare in fumo cosi sparire con una parola che rimbomba nella testa chemioterapia…il 16 dicembre ho iniziato la prima chemioterapia è stato un incubo vedere le persone li nel letto vicino a me molto smagrite doloranti avevo paura…ma l’ho affrontata cosi senza fermarmi dal 16 dicembre 2008 ogni due settimane fino al 27 maggio 2009…durante questo tempo ho fatto la tac che evidenziava subito dei miglioramenti ma avevo sempre paura durante il day hospital ho conosciuto persone eccezionali sia malate che semplicemente dottori infermieri e aiuto psicologico e li avrò sempre nel cuore purtroppo la prima persona con cui ho iniziato a fare la chemioterapia non ce l’ha fatta e a maggio ci ha abbandonato ma un pensiero per lei c’è sempre…
Tornando alla mia storia il 27 maggio ho finito la chemioterapia e mi hanno fatto fare i controlli e tutte le prassi al san raffele per affrontare la radioterapia…fortunatamente era più leggera della chemioterapia però anche la radioterapia l’ho affrontata con un po’ di paura…beh il 28 luglio ho finito tutto e sono stata dichiarata guarita ho passato le miei vacanze e ho visto i miei capelli crescere di nuovo…ma la paura dentro me rimaneva costante sempre più intensa e più si avvicinano le date dei controlli e sempre più grande è la paura…ad ottobre visto che non ero tranquilla durante il controllo ho rikiesto di fare una pet anke se gli esami del sangue andavano bene…ho fatto la pet ed era ed è anzi tutto apposto sono guarita ora il 26 gennaio tra poco ho un’altra visita al san raffaele e spero vada tutto bene…io ora ho 19 anni continuo a studiare sono in 5 superiore sono una ragazza piena di vita amo andare a ballare che è stata anke una cosa ke nn mi ha fatto smettere di credere nella guarigione anke da “malata” andavo a ballare era un momento x sentirmi forte e senza pensieri…
ora ho ripreso la mia vita normale anke se pur avendo 19 anni  mi sento troppo grande rispetto ai miei coetanei loro basano la vita sulle cose materiali o soffrono sl perchè finisce un amore io beh si prima magari non mi facevo grandi problemi però non sono mai stata superficiale ora proprio evito anke le persone superficiali perchè so ke ognuno di noi ke ha passato un’esperienza del genere vede la vita in modo diverso e quello che voglio dire è ke non bisogna mai smettere di lottare ne di credere nei proprio sogni!!!
bene questa a grandi linee è la mia storia spero di aver arricchito qualcuno e di essermi fatta conoscere e di aver dato forza a chi come me è in questo tunnel dove si vede tutto nero ma se si guarda bene in fondo c’è una luce ecco è la speranza che c’è sempre per tutti!!!
mando un bacione a tutti…e scusate se c’è qualche errore di grammatica…
con affetto Natascia
Foto di: Andrea Andreino

2017

…vi avevo lasciato cosi….avevo 19 anni stavo finendo la 5 superiore andavo spesso a ballare ed ero single…ho continuato da li la mia vita…ho finito le scuole superiori affrontando la maturità la quale non mi ha fatto molto paura poiché nella vita pensavo di aver passato già di peggio…mi sono diplomata in ragioneria con 64/100…un po’ delusa ho iniziato a cercare lavoro, non era un buon periodo e quindi ho faticato parecchio, nel frattempo procedevo ogni anno con i miei controlli e ogni anno andavano sempre bene; ho fatto per alcuni mesi la cameriera e dopo di che, ad aprile del 2012 ho trovato posto come impiegata in un’azienda di spedizioni, l’avere l’invalidità ha abbastanza aiutata, quindi non tutti i mali vengono per nuocere.

Dal 2012 in poi la strada della vita procedeva senza incontrare troppi ostacoli…continuavano i miei controlli e un paio di volte mi hanno fatto spaventare in quanto notavano qualcosa alle ovaie, la mia mente viaggiava ma alla fine era sempre il ciclo che si voleva far notare =).

Ho avuto ogni tanto periodi un po’ neri soffro di ansia e attacchi di panico i quali sono fuori usciti in seguito a tutto il passato poiché ho fatto sempre la forte e poi sono crollata. Adesso riesco a controllarli un po’ in più ed ho imparato a conviverci.

Oggi sono qui…ho 26 anni lavoro sempre presso l’azienda di spedizioni e a Luglio del 2014 ho trovato l’amore della mia vita…ho intrapreso la strada della convivenza e il 1 Febbraio saranno due anni che conviviamo…

Nell’ultima visita mi ha accompagnata e supportata.

Da quando ho finito il percorso della malattia, ho iniziato a muovermi per il volontariato e due volte all’anno , Pasqua e Natale mi reco come volontaria al banchetto Ail per aiutarli nelle vendite i quali ricavati vanno alla ricerca.

Quello che vorrei tornare a ribadire qui a coloro che continueranno a leggere la mia storia, è che sicuramente, grazie anche alla ricerca, si può guarire…io ne sono l’esempio…purtroppo ho visto persone a cui ero molto legata non farcela pensavo di non farcela nemmeno io, invece la speranza, la forza, le cure, la mia famiglia e tutti coloro che mi sono stati vicini hanno fatto si che io potessi uscirne ancora più forte.

Spero che le mie parole diano forza e speranza a chi si trova in questo brutto momento.

E che chiunque abbia perso la speranza, la possa ritrovare e continuare a lottare.

Perché una cosa che ho imparato è che ci sono persone che vorrebbero vivere ma purtroppo non possono e noi che abbiamo questa fortuna dobbiamo mettercela tutta.

Spero tra qualche anno di aggiornavi di nuovo chissà magari diventerò mamma e moglie….ma questo si saprà solo nel futuro.

In bocca al lupo a tutti.

Natascia

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