Ero abbronzatissima e magrissima, con gli occhi pieni di sole e il ricordo ancora nitido delle spiagge del Costa Rica.

E poi mi sono ritrovata nel freddo inverno parigino, con un medico fortunatamente pignolo che mi consigliava delle analisi del sangue complete, così, per fare un controllo.

Il referto era talmente incredibile che entrambe credemmo a un errore: emoglobina a 7. Sette! Per me non voleva dire niente, era solo un numero. Nel giro di due settimane avrei fatto un corso accelerato di ematologia. Un percorso a ostacoli che è iniziato con una radiografia ai polmoni, ed è continuato con una Tac, una Pet, una biopsia. Infine, una diagnosi nefasta, un “Linfoma di Hodgkin”, che dovendo “avere un cancro è il migliore” ma ecco, io avrei preferito non averlo per niente.

Credo che fossi ancora in stato di choc quando ho iniziato la chemio. Pare che i pazienti attraversino diverse fasi, dal rifiuto, alla negazione, alla depressione e alla ribellione. Il mio stato di denial è durato fino alla fine dei sei mesi di terapia. Sei mesi in cui ho continuato a vivere il più normalmente possibile, circondata dagli amici ma continuando ad abitare da sola, facendo progetti per il futuro, andando anche in vacanza. Sei mesi di giornate no, di lune storte, bocca inaridita e difficoltà a deglutire, insonnia e stanchezza, perdita dei capelli e mascherina protettiva per prendere la metropolitana.

Sei mesi in cui ho ripreso gli studi, perché restare senza far niente lasciava libero sfogo ai pensieri peggiori. Sei mesi che sono terminati con il sollievo di una “remissione completa” e la spiegazione che non voleva dire “guarigione” perché la possibilità di recidiva nei primi due anni è del 20%.

Sono passati 16 mesi, ho concluso il master, ho ricominciato a lavorare e ogni quattro mesi mi sottopongo diligentemente al rito dei controlli, con un brivido d’ansia prima e uno di sollievo dopo.

In tutto il mio percorso ho sempre trovato sfogo nella scrittura e conforto nelle voci amiche o sconosciute che passano periodicamente dal mio blog : linfomania.splinder.com.

Insieme a un gruppo di persone speciali che ho incontrato in questi mesi abbiamo creato un portale di informazione sul cancro, dove si parla di malattia e non solo. Se volete passare a salutarci, siete sempre i benvenuti: oltreilcancro.it.

Silvia R.

5 commenti

  1. Ben arrivata anche a te Silvia, dopo la tempesta il sereno, riprendendo in mano la tua vita i tuoi progetti, non fermandoti mai, tenendo sempre testa alla malattia.
    Trovare persone con le quali condividere queste storie per poi trovarne un pò di sollievo è anche lo scopo del nostro sito. Scrivere fa bene all’anima, esternare quello che si prova in quei momenti è importante.
    farebbe piacere anche a noi la tua compagnia 😉 perchè anche tu sei la ben venuta 🙂

  2. Ciao Silvia!
    leggere te è come vedermi allo specchio…la negazione credo sia normale per tutti noi e forse in fondo ci preserva e ci fa andare avanti perchè mai e poi mani deve venire meno la progettualità della vita!Certo con la consapevolezza che le cose possono cambiare in corsa indipendentemente da noi, anche POSITIVAMENTE intendo :-)!
    Ti auguro di tutto cuore di continuare così con speranza ottimismo e gioia di vivere!!
    Marianna

  3. stella, grazie mille, pensavo appunto di accomodarmi qui per un po’ 🙂
    marianna, in effetti, pensandoci a posteriori, mi chiedo se fossi volutamente incosciente o troppo scombussolata per capire davvero…ma come dici, forse è solo un modo per preservarsi…ti ringrazio e ricambio l’augurio!
    un bacio
    s.

  4. Ciao Silvia, quando ho scoperto di avere un L.H ero in Francia a Marsiglia stesse parole ricevute dal medico, stessi meandri cognitivi… sono passati 13 anni dalla “remissione completa”. Ho avuto un figlio normalmente… conduco una vita normale facendo dei controlli periodici… Aver un cancro a 19 anni è stato un vero tormento però mi ha dato la marcia in più per compiere tanti grandi passi nella mia vita… mi ha dato forza e coraggio da rivendere ed una percezione vitale delle cose e delle persone e ormai vado molto orgogliosa della mia “diversità”…
    Ti auguro il meglio e tanti in bocca al lupo per tutto!
    C.
    P.s: Bonjour à ma Capitale! 😉

  5. grazie C.!
    bene, bene, è rassicurante sapere che il tempo passa ma i medici francesi restano gli stessi!
    (e anche sapere che tredici anni dopo tutto va bene e l’ombra di hodgkin è riflessa solo in saltuari controlli…)
    in quanto alla tua capitale, te la saluto volentieti e il rumore in sottofondo è un brindisi a te! (no, non a base di champagne, ovviamente, ma di bière blanche…)
    s

Lascia un commento