Una cosa che mi è sempre piaciuta fare è cercare l’etimologia della parole, sapere da dove vengono e cosa significano realmente. Così un giorno ho scoperto che la mia parola preferita è ‘coraggio’ perchè significa ‘avere cuore’ e, quando si ha cuore, si è ricchi nello spirito.
Quella che mi piace di meno è ‘leucemia’, perché letteralmente significa ‘sangue bianco’, e lo sappiamo tutti che invece il sangue è rosso. A volte la vita ha una strana ironia.
Allora ho provato a mettere insieme le due parole e ho capito che il coraggio è riuscire a trovare comunque qualcosa di buono e a salvare ciò che resta. Il coraggio ha cento toni e mille diverse sfumature e magari è con questi che si può restituire al sangue, e anche alla vita, il proprio colore. Il coraggio non è fatto sempre di grandi azioni, quelle casomai sono fantascienza e loro si chiamano supereroi; il coraggio a volte è la semplice consapevolezza di poter salvare una vita ed è quello che io chiamo gesto d’amore puro e disinteressato.
E poi, per me, il coraggio coincide con la vita e con l’amore. Non voglio parlarvi di aghi o di sangue, né di quanto siano dolorose certe terapie e di cosa succede nei reparti di oncoematologia. Vorrei solo che ognuno di noi spendesse cinque minuti del proprio tempo per riflettere sulla propria idea di coraggio e mi piacerebbe che la riflessione si trasformasse in un’azione concreta.
Mi piace pensare che il coraggio, l’avere cuore, sbocci piano piano dentro di noi e poi, come un invisibile filo, avvolga la vita di un’altra persona. E credo che l’altro filo che colleghi il coraggio alla leucemia sia la donazione di midollo osseo. Se possiamo donare qualcosa di nostro è perché abbiamo la fortuna di essere in salute. Niente perbenismi, niente parole inutili, solo fatti concreti per tante persone che ogni giorno scelgono il coraggio alla malattia, il coraggio di guardare al futuro, anche se troppo provvisorio e spaventoso. Avere cuore vuol dire avere consapevolezza che ci sono persone che soffrono, vuol dire sapere di poter essere l’eroe anonimo di qualcuno che sta lottando e scegliere di restituire una vita.
La donazione di sangue e di midollo osseo mi è sempre piaciuta perché è il miracolo della vita che si compie due volte. Nessuno muore, anzi, ritornano a vivere due persone: il ricevente nel corpo e il donatore nell’anima. Pensiamo che la gente soffre e questo ci basta per farci dormire tranquilli la notte, ma il coraggio è anche pensare che per gli altri possiamo fare più di quanto immaginiamo. Il coraggio è andare oltre, scegliere sempre il bene, usare il cuore, osare e donarsi gratuitamente.
Maria C.
a volte la parola coraggio mette paura, soggezione; si presenta come un gesto impossibile, perchè per tutti il coraggio è di pochi eletti, perchè in pochi riescono a fare cose superiori alla media.
Ogni volta che ci troviamo di fronte ad un grande problema, l’istinto ci porta a pensare , da qui nasce quello che diventa un gesto coraggioso; se per noi lo fa qualcun’altro diventa eroe coraggioso, ma non ci ricordiamo che siamo partiti da una semplice difficoltà, e allora cosa diventa coraggioso……il gesto semplice di prendere una decisione, e affrontare il problema.
Allora il coraggio è dentro di noi, in ognuno di noi, per questo concediamoci un gesto coraggioso ogni volta che ci viene chiesto, perchè alla fine tutti noi dobbiamo avere il CORAGGIO di fare anche la cosa più semplice:
DONARE VITA, attraverso un saluto, un sorriso, un aiuto, o meglio ancora mettendoci a disposizione per chi soffre e cerca aiuto.
DONARE VUOL DIRE AMARE, questo è CORAGGIO.