Ogni volta che andavo in quel parco adoravo l’atmosfera tranquilla e serena dei castagni secolari e delle panchine sempre cosí pulite. E poi c’era quella fontana e tutte quelle vie che ti facevano arrivare lá. Un luogo bello, rilassante e tranquillo o almeno lo fu fino al 29 ottobre 2015. Quel giorno le strade sempre curate erano diventate labirinti, che conducevano alla fontana, diventata anche quella l’inferno. Adesso avevo la consapevolezza di che cosa fosse quel parco: apparteneva all’ospedale dove fino ad allora ero stata solo a fare controlli e lo avevo visto da persona sana. E quel parco divenne dal 04 novembre 2015 la mia casa!
Incosapevole di tutto e, in qualche modo, incosciente sentivo dottori ed infermieri parlare di ALL. Ovunque sentivo questa parola quando si avvicinavano al mio letto e tutti mi guardavano con occhi dolci e pieni di “ci sono qua io, non preoccuparti”. E continuavano a parlare di globuli bianchi, di linfociti, di piastrine, di sangue, di midollo osseo e di…poi non ricordo piú, perché mi sono addormentata (o meglio il mio 75% di sangue ormai contaminato da linfoblasti non riusciva piú a fare il suo lavoro) e sono svenuta! Al risveglio erano ancora tutti lí che parlavano e sorridevano dicendomi che sarebbe andato tutto bene!
È stato quel giorno che ho avuto la consapevolezza che forse non sarebbe stato facile, come invece mi raccontava Christine, la mia dottoressa-angelo, sempre positiva, sorridente e soprattutto forte! Andrea invece, la mia psicologa, mi lasciava parlare e sfogare ma con il suo sguardo dolce e sensibile mi dava la forza per andare avanti. E poi c’era tutta una schiera di angioletti che ogni giorno mi abbracciavano, mi stavano accanto…erano sempre lí per me, giorno e notte. Sopportavano le mie sfuriate, le mie lacrime ed amavano i miei sorrisi, le mie risate.
Eh giá perché di risate ne abbiamo fatte. Come quella volta che durante la notte mi sono caduti tutti I capelli e al risveglio il lenzuolo era diventato nero. Io mi sono scusata con tutto il personale perché avrebbero dovuto fare i doppi turni per pulire e gli angioletti mi rispondevano: “Tranquilla che poi ti mandiamo la fattura!”. O l’altra volta che ho dovuto fare l’ennesimo prelievo sternale e proprio nel momento in cui Alex aspirava il mio midollo, io raccontavo la barzelletta della rana dalla bocca larga!
E poi ne abbiamo fatti di pianti! Come quella volta che dopo 5 settimane di isolamento sono potuta andare per un’ora a casa da mia figlia di 7 anni e ricordo che Martin mi ha portato il permesso di libera uscita ed io l’ho quasi strangolato col mio abbraccio! O come quando non ho toccato cibo per giorni e non riuscivo a muovere un dito e Margarete era lá e mi dava da bere e provava in ogni modo ad infilarmi in bocca quell maledetto pezzetto di pane con la marmellata!
Ho lasciato definitivamente la mia nuova casa il 29 agosto 2016 dopo chemioterapie, radioterapie, prelievi di midollo osseo e compagnia bella! Molti mi chiedono: “Ma quanti cicli di chemioterapia hai fatto?” ed io rispondo sempre che non lo so, che non si contano e che ogni terapia, fatta sul mio corpo, è stato un passo in piú verso una nuova vita. Altri invece dicono:”Io non ce l’avrei fatta! Tu sei forte” ed io rispondo: “Non é vero! In una situazione del genere ognuno diventa forte!”.
Oggi passeggio in quel parco una volta al mese, quando vado a fare i controlli di routine per aggiustare la terapia di mantenimento che continuo ancora oggi a fare. I sentieri che si snodano in direzione della fontana sono un po’ i momenti importanti degli ultimi 19 anni della mia vita, da quando vivo a Vienna e da quando sono diventata ragazza madre di una bambina stupenda di 9 anni! Quei sentieri sono fatti di poche discese e ma di molte salite ma portano comunque alla fontana e l’acqua che vi scorre altro non é che la mia vita!
Le mie giornate scorrono normalmente (ormai da un anno), divisa tra lavoro, casa, famiglia e scuola ma ho imparato a fermarmi…ad apprezzare ció che ho…ma soprattutto ho imparato a vivere!
Beatrice, 42 anni, Vienna (Austria), leucemia linfoblastica acuta