Dopo un tempo piccolo viene quasi sempre un tempo grande. Un tempo lungo, un tempo di cambiamenti, un tempo di vita, un tempo denso di cose.
E’ difficile farci entrare tutto e cominci a selezionare, a dimenticare, cerchi i pensieri positivi, abbandoni quelli negativi, che ti hanno accompagnato finora, ma che non puoi più portare. Ormai ci sei, il tempo è grande, ma può essere corto, hai bisogno di bella compagnia, non puoi avere zavorra.
Sfrutti i due giorni di preparazione per preparare anche te, non solo il corpo. Fai i tuoi bilanci, ripensi alle cose chiuse e a quelle lasciate aperte e aspetti che il tempo passi. Non puoi fare molto di più, sai che dovrai lottare, ma ora devi solo aspettare, lasci che i giorni scorrino, lenti ma inesorabili e arriva il giorno del veleno, in cui saluti per l’ultima volta le tue cellule che ti hanno accompagnato per una vita e poi tradito. E sai che sei in una strada senza uscite, una volta presa devi percorrerla fino alla fine, o fermati per sempre. Immagini una luce, non la vedi, alla fine del buio tra due muri alti, altissimi, non ne vedi la fine, sai che non hanno fine, segnano il tuo destino, guidano i tuoi prossimi passi, ti precludono possibilità di fuga.
Ma vedi anche mani, mani che ti spingono nel buio, dove non più puoi vederle ma puoi sentirle, calde e vicine, per scaldarti e sorreggerti. E immagini visi cari che ti aspettano dall’altra parte, alla fine di un percorso che non possono capire ma condividere sempre.
Fa freddo in questa stanza, è luminosa ma ospita il buio, è insonorizzata ma rimbomba dei rumori della vita che vogliono entrare, ma non possono ancora, non c’è posto per loro ora, ci sarà il tempo, ci sarà il luogo dove ricoglierla, ma non ora, non qui. Qui la morte domina e la senti padrona del giaciglio che occupi e dove di certo ha vinto troppe volte. E ti auguri di essere per questa volta più forte, sai che dovrai pagarle il prezzo prima o poi, ma che sia poi, non ora. Ora ho da fare, non posso andare.
Ho tanti abbracci da restituire alle persone che da una vita accompagnano la mia, che non si sono tirate indietro quando ho avuto bisogno di loro, che si sono ricordate di me.
Nel viaggio che mi ha portato qui ho incontrato tanta nuova bella gente, come se un destino beffardo mi avesse consegnato insieme all’amaro calice da bere fino all’ultima goccia un’occasione unica per crescere. Gente che voglio vedere e toccare, dopo tante parole.
Per questo, ma anche e soprattutto per me, perché non sono pronto, non è il momento.
Marco D’Imperio
Ciao Marco. Certo che ti aspetta un tempo grande: un tempo di serenità, accanto e tutte le persone che da sempre ti sono vicine ed a quelle che ti hanno avvicinato in questa avventura. Sarà un tempo all’inizio da vivere un po’ al rallentatore, ma piano piano sempre meglio e poi a velocità normale, assaporando tutto l’amore che ti sta intorno e gioendo di qualsiasi cosa, senza più rabbia, senza nessuna delle sensazioni che prima ci creavano tensione, e vedendo tutto da una prospettiva molto più piena di valori umani. Vai avanti con più tranquillità che riesci, è una grossa prova che ci è stata richiesta, dobbiamo superarla al meglio perchè è qualcosa che ci lascia molto ricchi rispetto agli altri. Ti siamo tutti vicini, fai conto di averci tutti in camera con te. Se ti aiuta, come ho sperimentato su di me, scrivi tutte le tue emozioni a fiume, scrivendo riusciamo a tirare fuori tanto, quanto non si riesce a voce, e fa bene a noi ed agli altri. Una montagna di auguri, vedrai che preso con tranquillità, il tempo scorre veloce. A presto, sicuramente con tue belle notizie.
Daniela m.
caro marco,ci siamo conosciuti grazie a stella,abbiamo condiviso tutte le emozioni e le paure per la malattia e il trapianto…ricordi?un giorno ti dissi tu sarai come paolo me lo sento e fino a oggi la mia senzazione e’ giusta.
Avrai ancora da lottare ,ma oggi a quasi tre mesi dal trapianto incomincerai a sentirti piu’ forte,il tuo midollo lavora come un pazzo e tu caro marco con la tua volonta’ e con la tua intelligenza arriverai fino in alto alla vetta……..un abbraccio
paolo lory
“Gente che voglio vedere, toccare,dopo tante parole..per questo ma anche e soprattutto per me, non sono pronto non é il momento.”
Quando si é ripresentata la malattia, mi hai detto:”sai, non é come l’altra volta…non sento la signora scura vicino a me”…e adesso sono qui a ricordare le infinite parole che ci siamo scambiati, di quando mi dicevi che avresti dovuto fare un file con tutte le pw…”hai visto mai”, di quando ti strigliavo per bene perché per me esisteva un solo marco,la persona e non la malattia…”solo cosí potremo essere alla pari, altrimenti non ti potrò mai dire che ho un mal di testa”,di quando ti raccontavo la mia vita fuori “la mia finestra sull’esterno”,di quando ti raccontavo che il mio più grande sogno era fare la maestra e alla fine ci sono riuscita “ti leggo, leggo che sei felice”, di quando abbiamo vissuto il trapianto nel 2009 e di quando ci siamo conosciuti e di quando successivamente nostri rapporti si sono allentati…non mi piace com`è andata, te l’ho anche detto…mah cosí doveva andare…il bene rimane e di bene ce ne siamo voluti molto.