Gianluca Longo, grande promessa del Bari, nel 2007 smise di giocare: gli venne diagnosticato un linfoma Dopo tre anni di stop domenica tornerà in campo.
Tratto da “L’Avvenire” (Massimiliano Castellani) 2 settembre 2010
«A 16 anni inchiodato a un letto d’ospedale ho avuto tanta paura di morire. Ora oltre a giocare voglio dare un messaggio alle persone che soffrono: con la fede, aggrappandosi alla vita, si può sconfiggere la malattia»
Flavio e Gianluca, due anime belle e pulite prestate al mondo spesso torbido del calcio. Flavio Falzetti, 38 anni [al centro nella foto], umbro di Norcia, un passato da centrocampista con alle spalle una carriera che poteva avere ben altra parabola se nel 98’ – quando giocava nella Monturanese, serie D marchigiana – nel suo corpo non si fosse insinuata quella che lui chiama «la Bestia»: un linfoma a livello osseo epatico. «Per la stessa malattia, mio padre è morto a 33 anni», ricorda Flavio che è stato a un passo dalla fine. Ma dopo una cinquantina di cicli, tra chemio e radioterapia e soprattutto l’incontro con «l’amico e medico curante», dottor Nando Scalpelli, è riuscito a debellarla quella «Bestia » e a tornare perfino in campo.
Gianluca Longo, 19 anni, [a destra nella foto] difensore, ex promessa delle giovanili del Bari, nel giugno 2007, proprio nel momento cruciale della sua ascesa calcistica ha dovuto abbandonare tutto, per colpa di quello che lui invece chiama l’«Infame»: gli hanno diagnosticato il Linfoma di Hodgink. Non era mica un “pesce”, quando il 1° aprile di tre anni fa gli dissero che quel Bari-Potenza sarebbe stata la sua ultima partita. «Un incubo – dice Gianluca – . Tutti i miei sogni di bambino (entrato nel Bari a 9 anni) sfumati in un attimo. Solo un anno prima toccavo il cielo con un dito: avevo disputato la finale scudetto Giovanissimi contro l’Inter di Santon ed ero stato convocato a Coverciano per uno stage con la Nazionale Under 16. Poi ecco che spunta fuori l’Infame a cambiare radicalmente e in peggio la mia vita…». Stesso calvario di Flavio, cicli di chemio «22 sedute di radioterapia e giorni infiniti inchiodato a un letto, con il terrore di non lasciarlo più…». Ed è in quei giorni dell’abbandono a tutti i sogni di gloria del calcio, che Gianluca comincia a leggere una storia, una biografia parallela alla sua triste vicenda personale, quella che Flavio ha raccontato in
Oltre il 90’ . «Quel libro mi ha dato tanta forza. È stata un’iniezione di speranza. Così appena ho cominciato a stare meglio ho pensato che anche io, come Flavio, potevo diventare testimone di questa rinnovata voglia di vivere». Sprizza vitalità da tutti i pori il corpo rigenerato di Gianluca che attraverso la malattia ha sperimentato la sofferenza più atroce. Si è aggrappato alla fede e all’amicizia di don Giusi «il parroco del mio paese, Modugno: è una guida spirituale, ma soprattutto un amico». Gli amici e qualche compagno di squadra del Bari hanno continuato a cercarlo, la società pugliese un po’ meno. «E anche questo, con amarezza, mi ha fatto riflettere e capire come sia labile la realtà di un giovane calciatore che entra a far parte di un vivaio di un club professionistico. Conti soltanto finché stai bene e funzioni, ma alla prima difficoltà ti scaricano e in un attimo si dimenticano di te e dei tuoi problemi…
Ma Gianluca abituato a rincorrere e braccare gli avversari, ha tracciato la linea e insieme ai suoi genitori, Lucia e Gianni, e alla difesa alta di suo fratello Fabrizio («è un ’95, gioca difensore nel Bari anche lui») ha sconfitto l’«Infame». «La paura di non farcela? L’ho sentita e faceva male anche quella. Nei momenti bui e di solitudine a farmi compagnia c’era la musica di Renato Zero». “Non è mai facile un ritorno…” canta Zero in Ancora qui.
Questo è diventato il motto di Fabio e ha ispirato anche lo striscione portato dalla Puglia fino alla tribuna dello stadio Conero di Ancona dai suoi tifosi, il 5 giugno, il giorno del suo ritorno in campo con la maglia della Life. «Sono attimi che non dimenticherò mai e che scaldano l’anima». A scaldargli il cuore invece c’ha pensato la sua fidanza Francesca. «Stiamo insieme da 5 anni. Quando ho scoperto la malattia la mia prima reazione è stata quella di dirgli: “Lasciami, è meglio che non ti tiro dentro a questa brutta storia…”. Ma lei non mi ha mollato un solo istante e adesso siamo più uniti di prima».
In questa storia a lieto fine, manca solo un dettaglio, che un tempo nella vita di Gianluca aveva la precedenza su tutto: il calcio. Ed ecco un altro assist di Flavio che fa il direttore sportivo del Corridonia (Eccellenza marchigiana) e lo ha chiamato per ricominciare sul serio e tentare la risalita. «Flavio e il direttore generale Massimo Ciocci anche lui sa cosa vuol dire ricominciare dopo la malattia (ha avuto un tumore) – mi hanno dato questa opportunità. Riparto dai dilettanti, ma per me è davvero una rinascita. Mi sto rimettendo in gioco e un passo alla volta sto tornando alla normalità. Dopo tutto quello che ho vissuto mi sento più forte. Oggi il mio obiettivo principale non è più il successo a tutti i costi o un futuro da calciatore professionista, ma poter dire a tutte le persone e ai ragazzi come me che soffrono ancora per colpa dell’«Infame» che non si devono arrendere. Che devono aggrapparsi forte alla vita e difendere i loro sogni, perché la malattia si può sconfiggere». Domenica Flavio, dalla tribuna di Cingoli, vedrà Gianluca scendere in campo per la prima partita di campionato con la maglia biancorossa, «come il Bari» , del Corridonia. Non è mai facile un ritorno, ma Flavio e Gianluca ce l’hanno fatta.
Gianluca ci raccontò la sua storia qualche mese fà, scrivendo queste parole: A voi tutti dico di non mollare di non perdere il sorriso, la speranza, i sogni…….la vita ci ha posto davanti un ostacolo ma non abbiate paura di affrontarlo e di saltarlo fatelo con rabbia e siate testimoni di ciò che la vita vi ha fatto incontrare.
Lui non ha mollato, ha lottato contro l’infame come lo chiama lui, ed ha vinto 🙂 questa è la prova che si può guarire, Gianluca è una speranza in più, una speranza vincente, per dire a tutti si può ritornare!!! 🙂
Questo è il link per rileggere la sua storia che si intitola: Io e l’infame https://www.arcobalenodellasperanza.net/arcobaleno/io-e-linfame.html
Sei un grande Amico mio…;)
Una grande testimonianza di forza e speranza!
si sa che la lotta contro l’infame e’ lunga e dura…ci vuole un po’ di fortuna e di positivita’.
leggo con gioia che due giovani sono riusciti a sconfiggere il male……..anche mio marito c’e’ riuscito e sta bene.
l’augurio che mi viene dal cuore e che le persone che stanno lottando in questo momento riescano a sconfiggere la malattia.
un grosso augurio a tutti
GRAZIE RAGAZZI!!!!!!!!!!!
Anch’io sto lottando con tutte le mie forze, LEUCEMIA, ho fatto il trapianto (donatrice la mia UNICA sorella) il 20 aprile 2010 e il 2 settembre (giovedi scorso) sono rientrata al lavoro, dopo 10 mesi di assenza.
La nostra missione é di incoraggiare e sostenere chi sta lottando, FORZAAAAAAAA POSSIAMO VINCERE!!!!!!!!!!!!!
BUONA VITA a tutti!!!!!!!!
FORZAAAAAAAAAAAAA GIANLUCA E FLAVIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Forza Gianluca :))))))))))))))) sei grande perchè hai affrontato tutto ciò se poi ricominci a giocare a pallone ancora meglio………
In bocca al lupo piccolo un abbraccio forte!!!!!!
Un abbraccione Gianluca !!