…poi arriva quella notizia che nn vorresti mai sentire…Elisa hai un tumore! Non mi piace quella parola, mi fa tantissima paura… e non la voglio sentire! Devo iniziare le cure il prima possibile, cure molto pesanti che mi faranno stare tanto male, chemioterapici…anche questa parola non mi piace e meno ancora mi sono piaciuti gli effetti devastanti che mi ha provocato! ma che possono sconfiggere questa bruttissima malattia…ma come mi disse il Dottore non devo avere paura della chemioterapia, ma della malattia…..quella nn ti lascia scampo! Sono stati mesi lunghissimi, giorni infiniti passati dentro ad una stanza sterile, da cui non potevo uscire per circa 20/30 giorni se tutto andava bene … da aprile a dicembre. Poi è arrivata la notizia…per noi è meglio che fai TRAPIANTO di CELLULE STAMINALI. Perché nessuno ti obbliga… sei sempre tu che devi decidere…ma sempre la stessa frase mi rimbomba nella testa…mi fa più paura la malattia!
Sono stata fortunata! Isu 100000 …eccolo è compatibile!
A febbraio 2019 inizio la preparazione per poter fare il TRAPIANTO…
Ricordo ancora molto bene qui giorni passati in ospedale… impegnativi, faticosi e pieni di pensieri rivolti a chi mi aspettava fuori. I miei bambini, mio marito, la mia mamma… Il giorno prima dell’ infusione, il giorno zero, avevo la febbre alta e tremavo come una foglia…subito le analisi del sangue e poco dopo la risposta… hai un virus, devi iniziare subito l’antibiotico…sono state le parole della dottoressa. Avevo paura…paura di non riuscire a fare il TRAPIANTO, ma per fortuna la febbre è scesa e il giorno dopo, il 20/02/201 9 mi hanno infuso le cellule staminali del mio DONATORE, un ragazzo americano, che aveva deciso di salvare la vita ad una persona che neanche conosceva…CHE PERSONA FANTASTICA! Sono state quasi quattro ore di infusione, dove venivo costantemente monitorata, gurdavo fisse quelle gocce di sangue che piano piano entravano nel mio corpo e le invitavo a trovare il loro posto nel mio corpo. È stato percorso lungo… tortuoso e lo è ancora, ma sono contenta di essere ancora qua, dopo due anni da quel 20 febbraio 2019, a vivere con la mia famiglia. Non smetterò mai di ringraziare il mio DONATORE e tutte le persone che mi hanno accompagnato in questo tortuoso percorso, incoraggiandomi e sostenendomi ad ogni mia richiesta di aiuto. GRAZIE!
EIisa
ogni volta che leggo queste testimonianze dirette, resto meravigliato per la forza che (a me inspiegabilmente) subentra a questi guerrieri, per la meravigliosa speranza che la ricerca riesce a donare, e per la solidarietà che esiste nell’animo umano quando sai che con poco puoi davvero regalare vita.
Come sempre ringrazio chi è protagonista della storia, ELISA, e soprattutto chi ha dato modo di poterla leggere sapendo che un guerriero in più e qui a testimoniare che non bisogna mai perdere la speranza.