Un corridoio di un ospedale trasformato per qualche ora in un’evento che ha dei connotati incredibili. “Un’ospedale” sarebbe riduttivo visto che PER molti di noi è “Tor Vergata”, quasi fosse un nome proprio di persona, un nome di una Dea mitologica; è qualcosa che ti sta dentro.
Quel corridoio sfidato tante di quelle volte come fosse il “miglio verde”, che ti annientava la salivazione, che per un attimo non pensavi che il cuore potesse battere così forte manco per amore, ma per l’ansia di sapere o non voler sapere. Quel corridoio fatto di digiuni, di attese, di Nausee. Quel corridoio odiato dove gambe trascinanti hanno camminato, dove su sedie a rotelle sei passato. Dove continui a camminare ancora a testa alta. Bene, il senso della sfilata per me è stato questo: Sfilare e sfidare tutto ciò di cupo è stato, camminare dicendo “cazzo ce l’abbiamo fatta, siamo vivi, cammino anche per te che stai combattendo, per te che ci hai lasciato” credo che ognuno di noi abbia un proprio sentire e un proprio modo di vedere la vita. Io la vedo così come in foto. Dove non esiste canone, ma esistiamo come donne, come madri, come figlie, sorelle, amiche.
CON l augurio che il mondo possa essere più solido e solidale con chiunque stia combattendo dei drammi.
Siamo gentili, siamo trasgressivi.
Un abbraccio a tutte le meravigliose Donne e Uomini che hanno condiviso e creato tutto questo