Il mio papà ha un cuore grande..
il mio papà la mia roccia è volato in cielo qualche giorno fa dopo aver lottato con coraggio per un anno, voglio raccontare la sua storia perchè deve essere di esempio verso tutte quelle persone che si arrendono o non riescono a cogliere il lato positivo di momenti come quelli di scoprire di avere una malattia difficile e rara.
Il mio papà aveva un linfoma non Hodgkin a grandi cellule B, scoperto grazie alla bravura di una dottoressa speciale al pronto soccorso del PTV dove eravamo arrivati per un influenza e una tosse che non andava più via da mesi, e poi un susseguirsi di persone speciali, dal medico che ha effettuato la biopsia cardiaca perfettamente riuscita al suo primo ingresso nel reparto di ematologia dove ho conosciuto l’associazione l’arcobaleno della speranza e tutto quello che fa per quelle persone che sono li per lottare con la vita, anche solo regalando un sorriso.
Il suo linfoma era apparentemente un tipo molto diffuso e tante persone sono guarite, dai tumori del sangue si può guarire, ma il mio papà aveva il suo linfoma nel suo cuore grande, una forma molto rara ma questo non gli ha impedito di lottare e i medici con lui, senza mai perdere il sorriso, rialzandosi più e più volte , godendosi ogni momento con la sua famiglia e le sue due figlie.
Ricordo ancora dopo la sua prima recidiva che era tornato a camminare e mi venne incontro per le scale con il suo sorriso e con i suoi occhioni blu che mi dicevano,
“non perdere le speranze mai impara che non bisogna arrendersi ma rialzarsi sempre come ho fatto io” e che la forza lui la trovava da me da mia sorella e da mia madre il suo grande amore, lo faceva per noi anche quando non aveva fame il suo piatto alla fine lo portavamo via sempre vuoto.
Ogni volta che faceva una seduta di chemio lui diceva di salire sul ring, e ci faceva promettere che qualsiasi cosa fosse successa noi saremmo andate avanti per lui.
La sua famiglia è stata la sua forza, e la promessa che lo ricorderemo sempre che sarà sempre con noi e che realizzeremo i sogni che aveva per noi alla sua altezza..è una certezza.
Nella vita bisogna avere la forza di amare, e proteggere chi ci ama..come lui lo ha sempre fatto per noi.
Perché nel suo cuore grande ci stiamo comodi in 4..la nostra FAMILY.
Michela
Vedere un uomo che è stato sempre pronto a seguire alla lettera i consigli dei medici, senza mai mollare, solo per combattere la malattia e stare insieme alla sua famiglia, senza far pesare la sua condizione e pronto a dare consigli e preoccuparsi per gli altri…per me che sono la figlia, è di certo un bell’esempio di dignità, volontà, forza, grandi valori ma soprattutto bontà d’animo…un grande regalo di cui andare fiera. Peccato che i medici, che forse hanno più esperienza di noi su queste cose, si sono dovuti arrendere quando invece noi avremmo continuato a lottare fino all’infinito..Anche se mi domando perché questa malattia assurda? e tanti altri perchè…… ringrazio lo stesso Dio per avermi regalato un padre dal cuore così grande e mi auguro con tutto il cuore che la scienza riesca a guarire anche i casi più rari sfruttando al meglio e senza sprechi le risorse a sua disposizione. Fabi
Cara Michela, e Fabiana, anche se ho visto una volta solo Michela, ti stiamo vicini con tutto il cuore sia per l’amicizia che ti lega a Riccardo, che per l’esperienza di malattia che purtroppo ha così violentemente colpito anche la nostra famiglia. Non sarà facile, ci sarà sempre il dolore che vi accompagnerà per la mancanza che avvertirete in ogni momento che dovrebbe essere di gioia per la vostra famiglia, ma voi siete giovani e avete la vita davanti. Con il tempo riuscirete a sorridere ricordando il vostro papà, perchè nei ricordi è come se rivivesse vicino a voi, è vero che una persona che vive nei nostri ricordi e nei nostri cuori non sarà mai morta per sempre, perchè ci ha lasciato in dono la loro parte di vita che ci ha arricchito così tanto, anche nel dolore della loro perdita. Stringetevi con la vostra mamma, nel ricordo del vostro papà.
Un abbraccio a te, a tutta la tua famiglia e ad Andrea,
Laura